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Programma elettorale della Lista Civica Monza Unita – candidato sindaco Carlo Chierico

per le elezioni comunali del 12 giugno 2022 a Monza.

 

Cittadini protagonisti. Una lista civica indipendente è più vicina al territorio e ne rappresenta meglio le specificità, senza ricadere nel campanilismo. La lista Monza Unita rappresenta una spinta dal basso, più vitale e concreta rispetto al sistema partitocratico spesso impantanato nelle “logiche nazionali”, senz’altro è più vicina alla cittadinanza che rappresenta e da cui nasce. La base fondamentale del nostro programma nasce dall’ascolto delle persone, sia come singoli cittadini che come associazioni, comunità, enti e comitati portatori di interessi comuni. Le idee si sono sviluppate insieme, per arrivare ad una cittadinanza attiva e partecipe.

Monza deve essere una città inclusiva e solidale, dando la possibilità ai cittadini di tutte le nazionalità, che risiedono sul territorio monzese, di essere protagonisti e contribuire a costruire un’unica comunità, favorendo l’integrazione e promuovendo il dialogo.

Per promuovere il dialogo è importante abbattere ciò che lo ostacola, ovvero la lingua, quindi diventa fondamentale la conoscenza dell’italiano da parte dei cittadini di altre nazionalità ma anche l’insegnamento delle lingue comunitarie come l’inglese e lo spagnolo e di quelle extracomunitarie come l’arabo e il cinese. Imparare una lingua straniera è sempre una ricchezza e contribuisce ad abbattere le barriere, inoltre favorendo il dialogo tra persone di nazionalità diverse si aumenta la percezione di sicurezza.

La nostra volontà è quella di iniziare a lavorare per il territorio monzese, con altruismo e spirito di servizio, animati dal voler essere per primi noi stessi il cambiamento che vorremo vedere nella società (citando una frase di Gandhi) e da qui nasce la scritta sul nostro simbolo: “agire per il bene della comunità”.

Il potere politico è visto distante dai valori, noi siamo partiti dall’idea di avvicinare politica ed etica e di agire unendo democrazia e spiritualità. Ci unisce la fede in Dio, ma non in un Dio di parte, di una o dell’altra religione, ma la fede in un Dio Creatore, che ci porta a considerare l’altro, di qualunque fede, cultura e nazionalità, una persona unica e insostituibile, da conoscere e apprezzare, nel pieno rispetto reciproco.

Per quanto riguarda la progettualità su opere e azioni concrete non è nostra intenzione lavorare da soli, ma desideriamo continuare a chiedere la collaborazione dei monzesi: “Cittadini protagonisti” non vuole essere uno slogan ma la chiamata in campo della cittadinanza per fare di Monza una città più vivibile e godibile per tutti. Questa è la prima uscita pubblica della lista civica Monza Unita: già riuscire a stimolare dei semplici cittadini ad occuparsi della vita amministrativa, politica e sociale del proprio comune ci sembra un grande risultato.

Il nostro programma elettorale è un cantiere che rimarrà aperto: partiamo da qui per costruirlo insieme strada facendo, nella certezza che le competenze dei nostri concittadini, coinvolti e partecipi, non potranno che arricchire la nostra città. Nel nostro programma non c’è un paragrafo specifico dedicato alla sicurezza, perché la sicurezza deve partire da ogni singolo individuo: la voglia di fare, il desiderio di migliorare il proprio quartiere, l’approccio altruistico e positivo verso l’altro non potranno che contribuire a rendere non solo sicura, ma anche felice la vita di ognuno, e non è forse la ricerca della felicità il motore della vita?

 

1- Monza capitale della Pace.  Il primo obiettivo simbolico ma molto significativo, è quello di fare di Monza una vera Capitale della Pace, con utilizzo della Villa Reale (adeguata alle esigenze specifiche, con lavori di ristrutturazione e manutenzione in accordo tra i vari enti proprietari) e altre strutture per convegni internazionali ed eventi dedicati a tale scopo. Verranno proposti e favoriti percorsi di dialogo, integrazione e pace a 360°, sia a livello internazionale che locale.

L’educazione alla pace sarà una tematica ricorrente a tutti i livelli sul territorio cittadino, soprattutto per i più giovani, ma non solo, sfruttando al meglio le potenzialità presenti a Monza nell’associazionismo e nelle varie comunità locali. Una delle prime azioni sarà individuare un cittadino esperto e formatore su questa tematica, dandogli una Delega specifica del Sindaco per portarla avanti. In occasione della ricorrenza del centenario – nel 2026 – della morte del Beato Luigi Talamoni, figura simbolo sia della Monza religiosa che civile e sociale, organizzeremo una serie di eventi speciali.

 

2- Democrazia diretta. È fondamentale ricostruire il rapporto cittadini-istituzioni, ricordando a tutti che il cittadino è sovrano, con diritti e doveri e favorendo la democrazia partecipativa con strumenti idonei, quali ad esempio campagne informative, assemblee pubbliche, incontri nei quartieri degli amministratori con i cittadini e referendum comunali.

Alcuni esempi pratici:

  • il referendum abrogativo per permettere ai cittadini di mettere in discussione le delibere dell’Amministrazione
  • il referendum propositivo per proporre iniziative all’Amministrazione, con il drastico abbassamento del numero dei votanti, meglio ancora senza quorum, per rendere valido un referendum comunale.
  • la valorizzazione delle Consulte di quartiere, restituendo loro autonomia gestionale e fondi adeguati, con modifiche al regolamento, in modo da rendere le Consulte luoghi di proposte e suggerimenti dei cittadini di ciascun quartiere su argomenti di interesse pubblico. Spesso piccole e poco dispendiose opere e interventi pubblici, su segnalazione delle Consulte ma anche dei singoli cittadini, possono permettere un miglioramento della qualità della vita, dando opportunità a chi abita nel quartiere di apprezzarlo e “viverlo” di più all’interno, migliorandone anche la sicurezza.

 

3- Pubblica Amministrazione. Amministrazione pubblica digitale utilizzando l’innovazione tecnologica, favorendo conoscenza e uso degli strumenti digitali (come per esempio lo SPID), semplificazione amministrativa per i cittadini, con maggiore attenzione per disabili e anziani. Trasparenza amministrativa e diritto d’accesso alla pubblica amministrazione facilitato anche per persone che hanno difficoltà  con la lingua italiana. Tradurre il sito comunale, almeno le sezioni più significative, in spagnolo, arabo e cinese per i cittadini che non hanno dimestichezza con l’italiano, prevedendo l’inserimento di personale qualificato, in alcuni sportelli comunali ben identificabili, che possa interloquire nelle lingue citate. Il comune deve essere la casa di tutti, offrendo al meglio i servizi ed andando incontro alle esigenze dei cittadini, qualora mancassero le risorse, si possono fare convenzioni con associazioni di volontariato e mettere a disposizione volontari dove possibile, ottenendo anche lo scopo di far sentire davvero protagonisti i cittadini, perché ognuno può offrire qualcosa alla città e la differenza in meglio sarà chiaramente visibile.

Politiche d’inclusione sociale, partendo dal dialogo con le comunità straniere del territorio, curando le relazioni con i vari gruppi religiosi, in un’ottica d’integrazione e valorizzazione delle singole “diversità”, per interconnettere tutte le comunità socio-religiose in unico dialogo tra esse e le istituzioni (diminuzione delle paure del “diverso”), al fine di valorizzare il concetto di “cittadinanza attiva” e lo sviluppo di maggior senso civico e di attaccamento al territorio, anche attraverso nuove forme di associazione e partecipazione. Evitare marginalizzazione e discriminazione, anche ideologica, favorire politiche atte a maggiore partecipazione alla vita sociale. Favorire una maggiore cultura della legalità, lotta alla corruzione e ai danni ambientali. Contrastare violenza e intolleranza, combattere focolai d’odio e di discriminazione, promuovere una cultura di legalità, comprensione e dialogo su tutto il territorio.

Associazioni e Comitati. Ogni associazione e comitato, regolarmente costituito, dovrebbe avere una sede all’interno del proprio quartiere, quindi impegno totale dell’Amministrazione per mettere loro a disposizione spazi adeguati, individuati tra le proprietà comunali e concedendoli gratuitamente per uso collettivo o almeno a prezzi calmierati. Ogni quartiere dovrebbe disporre dei servizi essenziali, di un Centro Civico che sia anche una Casa della Cultura, come luogo di incontro, di adeguati spazi verdi e di qualcosa che sia attrattivo per la città intera.

 

4- Governo del territorio e Ambiente. Analisi del piano di governo del territorio e verifica dei piani regolatori e di sviluppo della città. Attenzione all’urbanistica con creazione di una città condivisa, conforme ai principi di “sviluppo sostenibile” e con maggiore attenzione al consumo di suolo (obiettivo zero consumo di suolo), politiche di riuso del patrimonio immobiliare, verifica dell’utilità sociale delle opere, valorizzazione delle varie identità cittadine. Estensione delle aree verdi cittadine, nuove piantumazioni e cura del verde anche in accordo con progetti delle associazioni ambientalistiche locali e iniziative che coinvolgano gli istituti d’istruzione presenti sul territorio, valorizzare maggiormente il notevole patrimonio artistico e culturale di Monza.

La questione ambientale tocca tutte le attività urbane: dall’edilizia al traffico, ai rifiuti, all’inquinamento, ma alla base di tutto sta il consumo del suolo, problema cruciale per Monza, tra le città più cementificate e inquinate. Occorre porsi con spirito innovativo e lungimirante l’obiettivo “zero consumo di suolo”. Difendere il verde agricolo, naturalistico e paesaggistico residuo, farne una continuità all’interno e all’esterno della città, per questo abbiamo fatto nostre le proposte contenute nel Libro Bianco 3.0, con contributi sulla tematica ambientale di molti Comitati e Associazioni di Monza, disponibile online anche sul sito www.monzaunita.it Le proposte contenute nel Libro Bianco 3.0 vanno esaminate e tempificate nei dettagli: sicuramente alcune si potranno attivare e concludere in un breve periodo, altre senz’altro nell’arco dei cinque anni, di altre ancora si potranno gettare le prime progettualità.

Combattere gli sprechi sarà una delle priorità. Adoperarsi per favorire una cultura del consumo essenziale e del riciclo di quanto non utilizzato, combattendo gli sprechi alimentari ma non solo. Il Comune non può non farsi portatore di informazioni e indicazioni ai propri cittadini in tal senso, valorizzando i progetti già in essere. Un esempio concreto già in atto è quello del recupero di materiale sanitario dagli ospedali e cliniche di cura che giunto in prossimità di scadenza viene normalmente eliminato quando invece potrebbe essere ancora utilizzato.

Rivedere completamente il sistema dei cestini portarifiuti nelle aree pubbliche e nelle strade, sostituendo quelle attuali con cestini di nuova concezione a raccolta differenziata, aumentandone anche il numero e la distribuzione. In qualunque quartiere della città si vedono piccoli cestini pieni all’inverosimile di ogni tipo di rifiuto, sempre più spesso si notano bottiglie di vetro abbandonate,  perché non c’è più spazio nel cestino, con rischio di rottura, anche da qui la necessità di cestini pubblici con contenitori specifici per vetro, carta, plastica, come oramai è d’uso per le abitazioni.

A Monza le aree cani non sono sufficienti alle esigenze degli amici a 4 zampe, sempre più numerosi sul territorio, necessariamente ne devono essere costruite di nuove, in ogni quartiere ma anche all’interno del Parco di Monza.

 

5- Economia e lavoro. Per le piccole imprese e i commercianti è fondamentale il tema della tassazione locale, che riguarda l’occupazione di suolo pubblico e le imposte sulla pubblicità. Vorremmo trovare il modo di diminuire questo tipo di tassazione, adoperandosi anche per chi è in difficoltà con rateizzazione e spostamenti dei pagamenti. Va incentivata inoltre, anche per motivi sociali e di fruibilità all’interno dei quartieri, soprattutto da parte degli anziani, la politica dei negozi di vicinato. Fondamentali iniziative e interventi in collaborazione con le Consulte di quartiere, che dovrebbero svolgere anche il ruolo di “sentinelle pubbliche” nell’intercettare i disagi dei negozianti e del piccolo commercio locale.

Rapporto impresa e territorio: il Comune deve farsene carico. E’ fondamentale uno sportello impresa veramente efficace. Il Comune deve andare verso le imprese e ascoltarle, anche istituendo un Assistente Sociale delle Imprese. Uno dei problemi più comuni, sembra assurdo ma è così, è la ricerca dei dipendenti da parte delle imprese e il Comune deve farsi carico di un censimento della forza lavoro disponibile sul territorio, per avere idee chiare riguardo i disoccupati e le persone che cercano lavoro, quindi mediare con le aziende per trovare opportunità per queste persone. Ad esempio, agevolando periodi di prova per favorire l’inserimento lavorativo, mettendo a disposizione risorse e docenti qualificati in pensione ma efficienti.

Il Comune potrebbe e dovrebbe intervenire sulle aree dismesse e sbloccare aree ferme tentando tutte le possibilità, anche parlando coi magistrati per questi scopi, e deve trovare modo di interloquire con efficacia coi proprietari, attivandosi per rendere fruibili e operative le aeree dismesse bloccate e improduttive. E’ importante evitare di consumare ulteriore territorio per nuovi insediamenti.  Tema di enorme importanza è quello di favorire al massimo la formazione e l’inserimento nel mondo lavorativo dei giovani. Il Comune deve intervenire nel rapporto scuola/lavoro intercettando le potenzialità specifiche del territorio.

Le scuole tecniche dovrebbero ascoltare le aziende e l’Amministrazione deve entrare su questa tematica favorendo una formazione ad hoc per il tessuto imprenditoriale locale. Servono atti concreti come creare spazi di formazione tecnica per i giovani e riconoscere spazi formativi all’interno delle aziende, anche facendo da tramite con polizze assicurative e gli enti preposti ai controlli come INAIL ecc. I dirigenti andati in pensione possono essere eccellenti formatori, con un minimo contributo da parte del Comune. Politiche di rilancio economico e valorizzazione del patrimonio immobiliare di imprese e attività commerciali, anche attraverso proposte di riutilizzo di capannoni e aree artigiane dismesse in attività di nuove economie, intercettando esigenze emergenti.

Creazione di nuove iniziative di “economia circolare” da attivare sul territorio in collaborazione tra il Comune e le parti interessate per favorire le startup, con particolare attenzione alle energie rinnovabile e alla possibilità d’inserire tali attività sul territorio (per esempio creazione di parchi solari ed integrazione del solare nel patrimonio edilizio pubblico esistente). Favorire politiche di risparmio energetico, valorizzazione dei rifiuti urbani canalizzando lo sviluppo d’imprese per la trasformazione in biogas da rimettere in circolo nella rete urbana.

Revisione del modello di produzione dell’energia, puntando su una sostenibile diversificazione dei modi di produrre energia sul territorio, anche con micro-progetti.

Valorizzazione del turismo e delle attività ad esso collegate, creazione di un nuovo modello di turismo diffuso da integrare con le attività commerciali e di ristorazione già presenti sul territorio, attraverso un piano di rilancio del patrimonio storico e culturale monzese; promozione di nuove iniziative che siano di stimolo per il rilancio di tutto il territorio, tramite iniziative ad hoc, sostenute anche da associazioni e comitati locali. Rilancio di iniziative legate a tradizioni folcloristiche monzesi, nell’ambito di festival di varia natura.

Tutela e valorizzazione paesaggistica, per riportare la dimensione cittadina più vicina all’ambiente naturale. Grazie al notevole patrimonio artistico e storico monzese (ville, parchi, monumenti, musei), Monza potrebbe diventare meta di un turismo nazionale e internazionale per tutto l’anno, oltre che essere pienamente fruibile dalla cittadinanza e possibile motore di un “turismo locale” e del suo indotto, sviluppando maggiore collaborazione con associazioni e comitati cittadini.

In Lombardia ci sono undici siti inclusi tra i beni patrimonio dell’Umanità dell’Unesco; la Villa Reale e il Parco di Monza, comparabili (nonostante le “cicatrici”) con quelli di Versailles e di Schoenbrunn, non ne fanno parte. Che impatto avrebbe il restauro di Villa e Parco come si è fatto, ad esempio, a Venaria Reale? Perché non pensare di fare di Monza un centro d’avanguardia di ricerche tecnologiche al servizio delle imprese? Abbiamo fatto nostra l’idea di un festival internazionale sull’Europa e sul rapporto tra Italia ed Europa, che possa portare a Monza storici, politologi, economisti e intellettuali da tutto il mondo. La nostra città ha i titoli per avere un afflusso turistico culturale, scientifico ed economico per tutto l’anno e non solo per gli appassionati della Formula 1 durante i giorni del Gran Premio.

 

6- Trasporti. Riordino del sistema di trasporto pubblico, utilizzo di mezzi maggiormente ecologici, maggior integrazione del sistema di traporto locale verso Milano e la Brianza. Ripensamento delle aree logistiche con nuove possibilità d’integrazione del trasporto merci tra gomma (nuovi mezzi più ecologici) e ferrovia. Per il trasporto pubblico, progetti inerenti “sharing” per auto, biciclette, monopattini (orientati all’elettrico) con creazione di aree d’interscambio nelle vicinanze dei terminali del trasporto pubblico e maggior controllo del territorio per un uso “sicuro” di tutte le infrastrutture. Una mobilità sostenibile con integrazione tra mezzi pubblici e vie ciclopedonali, creazione di “oasi” pedonali per la riappropriazione degli spazi pubblici con attenzione anche alle famiglie (aree gioco attrezzate e socializzazione con attenzione alla sicurezza)

 

7- Salute e  politiche sociali. Occorre una revisione del sistema d’assistenza socio-sanitario territoriale, con valutazione dell’impatto sanitario e attenzione alle politiche di convenzione e integrazione del sistema sanitario locale con le farmacie comunali presenti sul territorio. Politiche di sostegno alle famiglie e alle disabilità. Politiche di sostegno al terzo settore. Conciliazione del tempo famiglia-lavoro. Favorire la parità di genere e pari opportunità tra i diversi gruppi sociali e le comunità straniere presenti sul territorio. Iniziative comunali di welfare (per esempio convenzioni con gruppi di acquisto, mercatini con prodotti agro-alimentari del territorio).

Sostegno al diritto abitativo tramite opportuno riuso dell’edilizia esistente, con ristrutturazioni mirate e sostegno alle cooperative edilizie in grado di calmierare il mercato immobiliare. Politiche di sostegno atte favorire la creazione di nuove famiglie e la natalità. Sostegno a famiglie in difficoltà e alla fascia più anziana della popolazione.

Particolare attenzione andrà dedicata alla fascia giovanile con una serie di iniziative ad hoc, in grado di dare sicurezza e certezza nel proprio futuro, politiche d’inclusione civica e di partecipazione ad ogni livello della vita sociale, accompagnamento verso un graduale inserimento in un “progetto individuale di vita”, superando le sole logiche di mercato e con attenzione anche alla sfera “interiore e spirituale”, alla base di molte nostre azioni.

 

8- Giovani. Partiamo dall’istruzione. È fondamentale supportare l’istruzione pubblica a tutti i livelli: il Comune può realizzare interventi che favoriscano il diritto allo studio per tutti i gradi di istruzione, dalle scuole materne all’università, contribuendo alla riduzione delle disuguaglianze, anche se istituzionalmente è responsabile solo dei livelli inferiori. E’ necessario e possibile che tutti i bambini e i giovani siano posti in condizioni di partenza uguali e di alto livello dal punto di vista dell’istruzione.  Fondamentale verificare i servizi del dopo scuola, nelle scuole di competenza comunale e offrendo la possibilità di aiuto allo studio e all’apprendimento della lingua italiana per chi ha difficolta o viene da famiglie straniere per facilitarne l’inserimento scolastico.  Da non trascurare i costi della mensa scolastica e adoperasi per calmierarli e renderla accessibile anche a chi ha meno risorse economiche.

Valorizzazione delle risorse dell’istruzione e formazione professionale: integrazione e accordi con altri enti scolastici miranti ad una formazione specialistica come richiesto dalle economie del territorio, anche in prospettiva futura, puntando e favorendo progetti extrascolastici e laboratori. Rivalutazione del corpo insegnante tramite attività gratificanti di riqualificazione che mettano al centro la figura professionale degli insegnanti quale “motore” per il futuro sviluppo economico e non sviliscano l’attività scolastica a mera area di parcheggio giovanile.

Maggiore attenzione all’edilizia scolastica, garantendone fruibilità per tutti e sicurezza sia per il corpo insegnante che per gli studenti (opere di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza). Maggiore integrazione tra scuola, iniziative sportive e trasporto sostenibile. Integrazione delle risorse universitarie tra quelle cittadine e quelle della vicina Milano, anche per la possibile collaborazione con ministeri ed enti ministeriali (per esempio con le molte imprese partecipate da Cassa Depositi e Prestiti).

Cultura cinematografica. Alimentare la cultura cinematografica proponendo più sostegno da parte del Comune attraverso bandi mirati soprattutto ai giovani. Amplificare la curiosità filmica organizzando eventi aperti a tutti (ad es. cineforum nelle sale cinematografiche e nei teatri, oltre che nelle scuole, incontri con esperti del settore). Favorire l’introduzione di corsi extracurriculari di cinematografia negli istituti superiori. Creazione di concorsi tra cortometraggi creati da studenti e insegnanti (con tematiche sociali) per scuole primarie e secondarie, mettendo premi in denaro con il fine esclusivo di migliorare il materiale e gli strumenti didattici.

 

9- Attività sportiva. Lo sport  deve essere per tutti: ogni quartiere dovrà essere dotato di spazi polifunzionali per le attività sportive dei giovani, occorre andare oltre lo sport d’élite, riservato ai professionisti o a chi può permettersi di pagare rette e canoni delle società sportive. “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono” (Nelson Mandela). Allora sfruttiamolo concretamente questo grande potere dello sport creando spazi aperti e gratuiti utilizzabili dai giovani.  Quindi valorizzazione delle attività sportive come alleate contro emarginazione, discriminazione e micro criminalità. Accesso alle strutture sportive garantito a tutti e lotta alle infiltrazioni malavitose nello sport.

Vogliamo uno sport sano e per tutti, dove la competizione ha una dimensione di amichevole confronto e non di esasperato agonismo, peraltro necessario ed educativo nello sport, se gestito correttamente e senza mai superare i limiti del rispetto dell’avversario sul campo. La gestione delle strutture esistenti deve essere orientata dal Comune, garantendone fruibilità ai cittadini monzesi con costi contenuti e accessibili, favorendo la creazione di “pacchetti” sport familiari (accesso a palestre, anche convenzionate, piscine, impianti sportivi); creazione di iniziative sportive nuove sul territorio a beneficio di tutta la cittadinanza, come per esempio iniziative ciclo-turistiche sul territorio monzese, camminate sportivo-turistiche sempre in ambito cittadino e tornei amichevoli degli sport preferiti dai giovani monzesi, anche sulla base di progetti già esistenti.

Per quanto riguarda lo sport agonistico vero e proprio, Monza potrebbe diventare una cittadella dello sport, avendo già delle eccellenze per quanto riguarda il calcio e la pallavolo, abbiamo pensato ad un progetto ambizioso, che richiede indubbiamente l’intervento del privato per quanto riguarda l’aspetto economico: individuare un terreno adatto e costruire una pista indoor di atletica leggera, per allenamenti e gare nel periodo invernale. Una pista per l’atletica leggera al coperto non esiste in Lombardia, in Italia ce ne sono solo due, una a Padova e l’altra ad Ancona, quindi diventerebbe un fiore all’occhiello, attirando atleti da tutta la regione, ma non solo, per gare e meeting indoor a tutti i livelli, contribuendo a favorire un importante e significativo “turismo sportivo”. Naturalmente i cittadini monzesi sarebbero stimolati a praticare l’atletica leggere anche nel periodo invernale, con convenzioni ad hoc per le società e gli atleti del territorio.

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Lista civica Monza Unita – Candidato sindaco Carlo Chierico

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